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venerdì 16 marzo 2012

Che bello mangiamo i fiori!


Arc era nato cittadino, lontano anche dal ricordo del verde e degli alberi, ma aveva imparato prestissimo ad amare la campagna: il profumo caldo del sole sulle lenzuola appena lavate, l'odore dell'erba bagnata di rugiada, il profumo del glicine, e tanti altri odori e profumi. La mamma, visto che era nato in un Luglio terribile, dove il caldo faceva sciogliere sentimenti e asfalto, in una Milano invivibile, aveva deciso di scapparsene subito nella casetta gialla, tra prati verdi e boschi che davano respiro ai polmoni arroventati dalla calura.
Così le prime cose che Arc imparò a mettere a fuoco furono, dopo il viso della mamma e del papà, le foglie verdi del glicine che ombreggiava  *il bersò*  e qualche raro fiore lilla che anche in estate faceva capolino (anche se meno profumato di quello primaverile).
Da lì il suo amore per la campagna e le prime *conoscenze* con gli animali del vicinato. Si era sparsa la voce che questo bimbo paffuto era venuto dalla città e, uno ad uno, negli anni, si erano fatti conoscere. Chi timidamente come il capriolo Nocciolo, chi più impertinente, come la gatta Luna.

Arc quindi, a modo suo, riusciva a trovare familiari tutti quegli animali che i suoi compagni di scuola conoscevano solo sui libri.
Si, a Milano era facile pensare che le galline facessero le uova direttamente nella confezione di plastica, e non tra l’erbetta come in campagna!
Per Arc era naturale vedere volteggiare sul capo, silenziose ed affiatate, le due coppie di Poiane che da anni nidificavano nel bosco di fronte alla cabina dell’Enel.  Come era anche naturale vedere, la mattina presto, passare nel prato vicino il Capriolo Nocciolo intento a brucare l’erbetta bagnata di rugiada.

Quest’inverno però la neve aveva provocato tanti disagi agli amici animali. Dopo un inizio molto mite, la neve era arrivata all’improvviso a coprire con una spessa coltre tutto ciò che si vedeva a perdita d’occhio.









Nocciolo e il Cinghiale Natale erano troppo affamati per avere paura degli uomini. Quindi si erano messi in coppia, tirando l’uno, spingendo l’altro, a premere sulla rete del terreno del papà di Arc per crearsi un varco e entrare a cercare del cibo. Il papà aveva riparato il varco già in autunno ma, ora, gli animali avevano tanta fame e non ne aveva avuto il cuore.









La neve era diventata un macigno ed aveva spaccato rami ed alberi tutto d’intorno e anche nel terreno di Arc, con grande spavento di un gruppo di passeri, si era spezzato in due un albero di susine.











Passato l’inverno, con il primo sole le primule cominciavano a spuntare e la mamma decise di andare a coglierle con Arc.



Trovarono un sentiero fatto dagli zoccoli degli animali che venivano a cercare cibo ed erbetta nuova e… la mamma disse ad Arc che non avrebbero richiuso il passaggio sino a primavera inoltrata, per non togliere la possibilità ai loro amici animali di trovare cibo.




Quindi cominciarono a raccogliere le primule che spuntavano qua e là; non per farne mazzolini ma… per mangiarle!
Mangiarle?! Si, la mamma faceva anche questo: insegnava ad Arc a mangiare i fiori! Lo aveva imparato da una signora anziana che abitava in paese e che conosceva tutte le erbe che si potevano mangiare!!

Quella dei fiori però era una cosa strana, ce la si aspettava da Nocciolo forse, ma non dalla mamma! Rise la mamma, quando Arc glielo fece notare e gli rivelò che, forse, alla Signora Mariuccia lo aveva svelato proprio il suo amico capriolo!
Quindi Arc e la mamma andarono a chiederlo alla signora in questione e, già che c’erano, le comprarono anche sei uova fresche fresche appena deposte dalle sue galline.
Per cena la mamma fece una frittata speciale, gialla come il sole e le primule che aveva mescolato assieme…. e anche il papà, che era sempre diffidente, la gustò con piacere!


Frittata di Primule 
(dose per 1 persona)


2 uova 
1 pizzico di sale
1 cucchiaio abbondante di parmigiano
1 pizzico di noce moscata
1 abbondante manciata di fiori di primula lavati.
qualche fogliolina di primula (le più tenere e piccine).
1 noce di burro chiarificato




Sbattere le uova con la forchetta con un pizzico di sale, la noce moscata ed il cucchiaio di parmigiano grattugiato. Aggiungere le primule e le foglioline ben lavate, mescolando delicatamente per non guastare troppo le corolle.


Far scaldare in un padellino antiaderente la noce di burro chiarificato, appena sciolta, gettare il composto di uova e primule e cuocere a fuoco moderato sino a solidificazione e doratura della frittata.


Servire calda!







14 commenti:

  1. Anche io sono nata cittadina, ma in questo periodo il richiamo dei campi è irresistibile, ho imparato a mangiare fiori e piante e, ogni volta, mi sento un pò strega!!

    ciao loredana

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    1. Pensa che sono riuscita a convincere a mangiarle anche il Martirio.... il che è quasi una magia!!!
      Buona giornata!
      Nora

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  2. Anch'io sono nata cittadina ma buona parte della mia infanzia (soprattutto le estati) l'ho trascorsa in campagna dai nonni e se potessi mi trasferirei senza pensarci troppo. La vita a contatto con la natura mi rigenera anima e corpo. Che delicatezza questa frittata, me la sto immaginando gustata all'ombra della grande quercia nel prato dei nonni. Baci, buon we

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    1. Guarda Federica, dei nostri amici hanno fatto questa scelta e non paiono pentiti... direi che li capisco!
      La casetta gialla è il nostro rifugio, la nostra valvola di sfogo, il carica-batterie!
      Nora

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  3. che strana ricetta...non ho mai mangiato questi fiori...ma c'è sempre la prima volta! Devo provarli

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    1. Ciao Patrizia, provaci e poi sappiami dire. Non sono gli unici commestibili ma si prestano sia al dolce sia al salato.
      A presto
      Nora

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  4. nora sei proprio una mamma magica :-)

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    1. hahahaha... diciamo che a volte mi tocca fare magie!
      Nora

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  5. E anche io da citadina, mai mangiato questi fiori..
    Ma come è che non ero ancora tua sostenitrice???

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    1. Stefi... mi eri finita negli SPAM!!!! NOOOOOOO!!!
      Grazie di essere diventata mia sostenitrice!
      e ... assaggia le primule, sono GF!
      Besos
      Nora

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  6. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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    1. Siiiii, e se i vizi fossero solo questi!!!!
      Va bene scriverci ma.... vederci no?
      Nora

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  7. a pasqua andrò in campagna dai miei, proverò senz'altro la tua ricetta... so già che li stupirò!!!

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    1. Come accompagnamento ad un apertitivo *rustico* è perfetta.
      Il gusto è molto delicato, quindi penserei un abbinamento ad un vino altrettanto delicato e, magari, vivace!
      Nora

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