Questo sito utilizza i cookie per gestire e migliorare la tua esperienza di navigazione del sito. Proseguendo con la navigazione accetti l’utilizzo dei cookies. Per maggiori informazioni su come utilizziamo i cookie e su come rimuoverli, consultate la nostra politica sui cookies.

sabato 26 gennaio 2013

DI ZAFFERANO, QUARTIROLO E GRAS DE ROST I PICI PER MTCHALLENGE




Noi siamo ciò che mangiamo ed anche il modo di coltivare i nostri alimenti, di cucinare gli stessi, fa parte del nostro bagaglio culturale ed a riprova di ciò ci sono le diverse interpretazioni che di un piatto si possono avere, a seconda della località dove viene cucinato, dalle materie prime usate per cucinarlo.

Se c’è una cosa che sto imparando, da quando sono entrata nella rete con il mio modesto elenco di ricette (chiamarlo blog è quasi una barzelletta), è che della stessa preparazione si possono avere diverse declinazioni senza stravolgerla applicando solamente la regola del buon senso e del reperimento delle materie prime *locali*.

Ci sono arrivata aiutata da una gara (che per gli iniziati si chiama Contest) che ogni mese vede impegnati tanti concorrenti con un tema preciso e con regole precise ma con la possibilità di poter adattare alla propria territorialità la stessa ricetta.

Questa gara è diventata così grande da essere trasformata addirittura in un blog ad hoc: MTChallenge.http://emmetichallenge.blogspot.it/Nato da una prima idea di condivisione e di confronto avuta da Daniela e Alessandra delBlog MenùTuristico, ha preso vita propria quando ha cominciato a coinvolgere tutti partecipanti non solo come spirito a mettersi in gioco, ma come comunicazione e divulgazione di tradizioni e di abitudini alimentari (e non solo) differenti.

Vite diverse, stessa passione, voglia di imparare tutto si muove virtualmente e virtuosamente attorno alla sfida di tutti i mesi. Ci si confronta, si impara, si sbaglia e ci si riconosce.

Il bello di queste sfide sono le incredibili implicazioni che si trovano per poter adattare le ricette all'*idea* che viene mentre sei sulla metropolitana, mentre fai la spesa e vedi un possibile ingrediente... sembra quel famosissimo tarlo che si accomoda nelle menti (alcuni direbbero malate) di chi come me si è fatta prendere dal tema del mese.

La cosa fenomenale è che, grazie alla chiarezza delle spiegazioni e alla capacità di trasmettere le proprie conoscenze, di chi ha lanciato la sfida del mese, tutti noi nessuno escluso siamo virtualmente allievi di una grande scuola di cucina.
La cucina tradizionale che spesso si è persa per dar spazio a copertine patinate *IN* e palinsesti televisivi di *tendenza* mirati a sorprendere piuttosto che ad insegnare.

Spesso la stessa ricetta viene vista e declinata in più versioni dallo stesso partecipante, creando anche spesso scompiglio nelle fila di chi deve scegliere (arduo compito) e decidere chi sarà il prossimo sfidante.

Questo mese a farla da padrone è una pasta fresca povera: acqua, farina, semola, sale ed appena un po' di olio EVO. A far la differenza le storie e le abitudini di tutti quanti.
La mia voglia di impastare di solito si manifesta quando ho la mente troppo affollata di pensieri, progetti o preoccupazioni, ed allora la calma che mi genera il movimento dell'impastare e del manovrar un impasto elastico come quello che ci ha proposto Patty, si propaga ai miei pensieri.
Quello che prima in forma sparsa affollava la mia mente, in baleno prende forma, ordine, si incanala...
Ma, una volta terminato l'impasto mancava il condimento e, d'incanto, un pezzo di Quartirolo Lombardo, un rametto di rosmarino ed un poco d'olio buono e tutto si compone (magicamente) nel piatto. Al Martirio carnivoro sacrifico volentieri una fetta di arrosto buono con il suo intingolo, visto che a Milano il sugo (gras de rost) viene spesso impiegato per condir riso e minestre.
A far un po' di colore ad una pasta *smorta* (pallida) che tanto mi somiglia, una bustina di zafferano, che da profumo e colore.



Partecipo alla sfida di MTChallenge del mese di Gennaio 2013
e, con *I pici al gras de rost* alla raccolta La cucina del riciclo di Dauly di Cucchiaio e Pentolone

con i miei:

PICI ALLO ZAFFERANO CON SUGO DI QUARTIROLO LOMBARDO










&
PICI ALLO ZAFFERANO CON SUGO DI GRAS DE ROST! (Questi dedicati interamente al Martirio... che se li è letteralmente BEVUTI!)








IMPASTO PER I PICI

Dose per  4 persone: dalla ricetta di Patty del blog Andante con Gusto

 

200 gr di farina 00
100 gr di farina di semola rimacinata
2 generosi cucchiai d’olio extra vergine
1 pizzico di sale
1 bustina di zafferano
acqua – qb –

Fate la fontana con le due farine miscelate con l'aggiunta dello zafferano. Versate l’olio, il pizzico di sale e cominciate a versare lentamente l’acqua, incorporando la farina con una forchetta. Attenzione al sale. Non esagerate perché questo indurisce la pasta.

Quando la pasta comincerà a stare insieme, cominciate ad impastare con energia utilizzando il palmo delle mani vicino ai polsi. Se necessario, aggiungete acqua o farina.

Piegate la pasta su se stessa come quando impastate la pasta all’uovo e non stirate mai troppo l’impasto per non sfibrarlo.
“Massaggiate” con energia per almeno 10 minuti. Ricordatevi che la vostra “palla” di pasta è una cosa viva, dovete volerle bene.

Dovrete ottenere una pasta liscia, vellutata e abbastanza morbida.
Fate riposare una mezz’ora avvolta nella pellicola.

Quando la pasta è pronta, tagliatene un pezzetto e fatene una pallina, quindi sulla spianatoia stendetela con il matterello ad uno spessore di 1 cm. Con un tagliapasta o un coltello affilato, tagliate tante striscioline larghe c.ca 1 cm e coprite il resto della pasta con la pellicola affinché non si secchi.
Cominciate a "filare" i pici, rollando la pasta con il palmo delle mani e contemporaneamente stirandola verso l'esterno.

Quando si tirano pici molto lunghi, la tecnica è quella di tirarli da un lato tenendo l'altra estremità con il palmo e piano piano allungandoli fino ad esaurire la pasta. Una volta tirato il vostro picio, fatelo rotolare nella farina di semola o di fioretto affinché non si appiccichi agli altri. Una pasta morbida e riposata si tira con estrema facilità.

CONDIMENTO CON IL QUARTIROLO LOMBARDO

(dose per 2 persone)
2 cucchiai di olio EVO
1 Rametto di rosmarino
180 gr. di Quartirolo lombardo

Scaldate in un pentolino l'olio quando caldo immergete il rametto di rosmarino e spegnete. Togliete dal fuoco il pentolino.
Sbriciolate il quartirolo con una forchetta e versatelo in un piatto fondo molto capiente.
Prima di scolare la pasta versate l'olio sul Quartirolo sbriciolato, scolate la pasta e giratela velocemente (ma delicatamente) nel condimento.

Servire caldissima


CONDIMENTO GRAS DE ROST.

(dose per 2 persone)

200gr di arrosto in una fetta (io ho usato arrosto di arista)
1 mestolo circa di sugo di arrosto
1 noce di burro

Tritare con il coltello o la mezzaluna la fetta d'arrosto.
Scaldare in una padella larga il sugo con la noce di burro.
Versare il trito di arrosto.
Scolare la pasta nella padella con il sugo e saltare velocemente la pasta fresca.
Impiattare e servire caldissimi.


Alcune Note importanti mentre preparate i vostri pici:

1. Non vi si chiede di tirare pici lunghissimi. Onestamente lo fanno in pochissimi e alla fine la lunghezza non influisce sul sapore. Quindi non vi preoccupate di questo.

2. Ricordate che la pasta cresce nella cottura. Il picio non deve essere troppo grosso altrimenti vi troverete con una pasta grossolana. La dimensione corretta è più o meno quella del bucatino.
3. Il picio non è perfetto! Non deve esserlo.
La sua bellezza deriva da bozze, schiacciature, diametro irregolare.
Insomma, si deve sentire
la mano della donna che li ha tirati. Inoltre, se vi si rompono mentre li fate, pace! Avrete dei pici cortini. Si mangia tutto! Non state a preoccuparvi del loro aspetto. Il picio è un canto all'imperfezione!
4. Ricordatevi di spolverare i vostri pici con farina di semola o fioretto una volta fatti. Smuoveteli ogni tanto nella farina per fargli asciugare e non appiccicarsi. E scuoteteli con delicatezza prima di immergerli in acqua.

5. Il picio è una pasta povera e di terra….di solito.

 

 

 

21 commenti:

  1. apperò! Giornata proficua! Quello al quartirolo mi ispira tantissimo...anche l'altro in verità; anche in casa mia si teneva il gras de rost, mia mamma ci faceva le patate al forno! solo che a me non ne viene mai tanto, un mestolo mai e poi mai. Beh non sono una regina degli arrosti! 140 post ed è solo un elenco di ricette? ma mi faccia il piacere mi faccia :)! Notte Giulia

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Considera che di solito io bagno tantissimo l'arrosto con il vino e con il brodo. Questo poi, in particolare, era arrosto fatto con un pezzo d'arista.
      Ma tas.. sono solo 140 notti che mi scappa da scrivere ;-)
      Notte Bella signora
      Nora

      Elimina
  2. Che brava, i pici sono bellissimi ed il sughetto fa davvero gola!
    alice

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Alice dei complimenti.
      Io, intanto, ho copiato la ricetta delle tue tortine ;-)
      Nora

      Elimina
  3. il gras de rost mi fa scendere la lacrimuccia ma anche il quartirolo....
    stupendi entrambi, giuro che non saprei quale dei due scegliere :-))
    ciao
    cris

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Senti Cri, fem inscì: ti porto sia gras de rost che quartirolo... ma tu spacciami un po' di quel caciucco che fan dalle tue parti che mi farai felice!
      Baci
      Nora

      Elimina
  4. piccola, il primo me lo pappo a pranzo e il secondo a cena. No aspetta, facciamo il contrario che la carne ci metto un pò più tempo a digerirla.
    Ma quando mi inviti a cena????

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi sa che mi converrà decidermi in fretta ad estenderti l'invito, visto che la tua piccolina tra un po' ti terrà occupata...
      Ho voglia di vederti e abbracciare te e la panza!
      Buona domenica
      Nora

      Elimina
  5. Berli è l'unica cosa da fare. Quel condimento al gras de rost, oggi che qui piove con tutto l'impegno di una giornata lombarda (e c'è chi è contento perché può usare lo stesso la macchina mentre con la neve... :-( ), è il sole sui maccheroni, l'apoteosi del cibo. Adesso però ci vuole assolutamente la tua ricetta del gras medesimo.
    P.S.: non vorrei far torto al quartirolo, ovviamente, formaggio che mi piace molto. Ma direi che in quel pentolino più che 2 cucchiai di evo ce n'erano 2 dita almeno diagonali ;-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il gras de rost mi sa che lo pubblicherò presto... mentre per il quantitativo d'olio: il pentolino che vedi avrà si e no 8/19 cm di diametro e sembra pieno ma nn è poi così esagerato.
      Mi auguro che cambi presto il tempo da te e che la neve che ti piace tanto torni a far merletti sui tetti di Parigi.
      Buona domenica giovane amica.
      Nora

      Elimina
  6. Bene il colore che vivacizza e godurioso l'intingolo colante e filante di entrambi i piatti: Nora l'attenzione per l'ingrediente genuino fa onore a due ricette che riscaldano anche il cuore oltre allo stomaco!!
    Un bacione

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il colore ci voleva propio visto che anche il condimento era un po' sbiadito come colore (solo come colore perchè il gusto... era deciso). Poi l'abitudine a goder tutto quanto in cucina ha fatto il resto.
      Buonanotte Nora

      Elimina
  7. che buono il quartirolo! e con l'olio al rosmarino, mi piace moltissimo anche la seconda versione!!! mi fai un bis?!
    hai descritto benissimo il tarlo dell'MTC :-D
    ciao
    Francesca

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Più che tarlo è una trivella... è quasi finita la sfida e stasera me ne è venuta in mente un'altra versione ma... troppo tardi.
      Baci
      Nora

      Elimina
  8. Concordo su tutto quel che hai scritto in apertura del post, tarlo compreso e anche io trovo nell'impastare una meravigliosa terapia anti stress.
    Detto questo mi complimento per il risultato del tuo "tarlo", pochi ingredienti per non far confusione di gusti, ma perfetti per esaltare una pasta come i pici. E per l'utlimo al gras de rost ti dico "alla faccia del riciclo"! adoro il tocco di zafferano, anche!
    grande Nora!
    Bacioni, Francy

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Franci,
      la pasta con il quartirolo era la ricetta *di scorta* della nonna quando andavo a mangiare da lei senza avvisare.
      Quella del Gras de Rost era la preferita di mio nonno, che adorava i sughetti saporiti.
      Buona Notte
      Nora

      Elimina
  9. Se ci tieni a saperlo, il colore del picio assomiglia anche alla mia carnagione, se non fosse che il mio pallore vira al verde quindi il più delle volte assomiglio al figlio di ET con le nausee. Ma quel bel giallo oro del picio gras de rost mi ha immediatamente risvegliata lo spirito e vorrei tanto poter avere quel colore ed essere scambiata per la moglie di Homer Simpson...Capisco l'impulso di tuo marito su quel piatto. Nulla da togliere al picio prigioniero del quartirolo, ma il secondo mi ha regalato un momento di vera commozione.
    Grandissima Nora. Un abbraccio, Pat

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono i piatti di tutti i giorni, quelli che si consumano il lunedì sera con il sugo dell'arrosto della domenica.
      Il Martirio poi è un carnivoro e ama il sughetto che avanza nella pentola...
      Buonanotte
      Nora
      PS. Benvenuta nel club delle donne smorte... non mi vesto mai di verde, potrebbe non capirsi dove finisce l'abito e comincia il mio incarnato.

      Elimina
  10. belle entrambe Nora, ma la pasta col sugo dell'arrosto anche qui da me è insuperabile, addirittura l'altra sera l'ho fatta con quello dello stinco, mamma mia che bontà!!
    grazie anche per queste altre idee preziose!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dauly, gira e rigira tutte le cucine hanno il loro giro del riciclo... ma che diventa non solo il modo di *godere* gli avanzi, si trasforma a volte in piatti apprezzatissimi tanto da rifar la pietanza principale per aver di nuovo tali avanzi!
      Bacioni
      Nora

      Elimina

Tutti coloro che si palesano possono lasciare un commento... basta sia educato - Non pubblico per scelta commenti non firmati.
All those who reveal themselves can leave a comment ... just be polite - No unsigned comments will be published.