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mercoledì 27 marzo 2013

Torta per la colazione mascarpone e mandorle


Io vivo a Milano (e questo è noto ai più) e, per spostarmi, uso i mezzi pubblici per due buoni motivi.
Il primo perchè la mia città è servita benissimo da una fitta rete di autobus, filovie, metropolitane e ... tram.
Il secondo ... NON MI PIACE GUIDARE. Non mi è mai piaciuto, divento aggressiva e, essendo nel mio carattere dire sempre quello che penso, spesso lo faccio anche apostrofando gli altri conducenti.
Ad un automobilista particolarmente nervoso che mi strombazzava per spronarmi ad immettermi in un'arteria particolarmente trafficata, con la faccia da schiaffi che mi ritrovo, ho risposto di *provare le frecce, perchè il clacson funziona*... ma ero giovane... ed ho evitato la rissa.
Quindi, per il bene mio (che nel frattempo ho accumulato anni e perso in *smalto*) e di chi incontro sulla mia strada, continuo a prendere i mezzi pubblici.
E' che, ogni tanto, ho qualche momento di smarrimento e, persa in mille pensieri o tra le pagine di un libro... manco la fermata. E non la manco nemmeno di poco!
Ultimo caso eclatante è avvenuto qualche giorno fa. Per andare a recuperare mio figlio a judo, esco di corsa dall'ufficio e , per non farmi prendere da crisi claustrofobiche, mi immergo nella lettura di un libro (che nemmeno è un granchè... anzi, mi indispettisce come perdita di tempo e denari.. ma questa è un'altra storia) e ... finisco 4 fermate oltre la mia.
A questo punto mi fiondo fuori, salgo di corsa le scale e opto per una via alternativa con un tram che passa di qui.
Salgo le scale di corsa schivando chi si guarda attorno ed impiccia... arrivo alla fermata e MIRACOLO ecco il tram!




Che kiulo, ho pure un posto a sedere, e vai che finisco di leggere il capitolo!
Tre fermate dopo alzo gli occhi.... SONO ARRIVATA! A momenti perdevo la fermata di Piazza Napoli! Praticamente mi trovo a scendere con la borsa in una mano ed il libro ancora aperto nell'altra e, dal predellino di discesa, plano LETTERALMENTE sul marciapiedi misurandolo in tutta la lunghezza. Un colpo di coda mi ha salvato dal rifarmi il naso (e lì, credetemi, ci avrei solo guadagnato!)

Vengo letteralmente sollevata da due signori che mi chiedono se mi sono *rotta*... l'orgoglio, quello è in frantumi... ma le ossa, solo doloranti.

Mamma mia che periodo! Dire che non siamo nemmeno vicino al compleanno che, anno dopo anno (qualche spiritoso direbbe secolo dopo secolo ...) diventa una data che vorrei *scavalcare* con nonchalance. Eppure mi trovo addosso ogni giorno un nuovo acciacco.
Da mesi sono ostaggio di un mal di schiena che non molla, e mi costringe a gemiti sommessi quando la mattina mi alzo dal letto.
Mi muovo come un'orsa artritica e sono anche nervosa come un'orsa artritica ed è stata sicuramente una delle cause della caduta, oltre alle mani impicciate, alla fretta, ai  tacchi alti ed ai chili di troppo e ... basta!

Se qualcuna di voi dovesse incontrare il Martirio, suggeritegli come regalo per il mio prossimo compleanno un abbonamento ad un centro rieducazione motoria... open... non si sa mai che con le prossime cadute possa averne bisogno.

Intanto, per tenere la linea (tonda) ho pensato di mettere in forno questa torta per la colazione della mattina... che sana perfettamente le ferite dell'orgoglio.

TORTA MORBIDISSIMA MASCARPONE E MANDORLE



Ingredienti:
gr. 150 farina e lievito (o 150 farina + 1 bustina di lievito)
gr. 50 farina di mandorle
gr. 125 di zucchero semolato
gr. 125 yogurt (io magro)
gr. 125 mascarpone
gr. 90 burro
2 uova grandi
2 cucchiai sciroppo di fiori di sambuco
1 cucchiaio di essenza di vaniglia
1/2 cucchiaino di bicarbonato
30/40 gr. di scaglie di mandorle.

Scaldare il forno a 175/180°
Sciogliere il burro a bagnomaria (o nel microonde). Mescolarlo con le fruste elettriche allo zucchero.
Aggiungere i tuorli uno alla volta.
Aggiungere lo Yougurt il mascarpone mescolati, la vaniglia, lo sciroppo.
Setacciare la farina con il bicarbonato, mescolare quella di mandorle e unirla al composto liquido.
Montare a neve ferma gli albumi ed unirli con una spatola, facendo attenzione a non smontarli, mescolando dal basso all'alto.
Imburrare uno stampo da Plum-cake e foderarlo con la carta da forno.
Versare il composto e distribuire sulla superficie le mandorle a scaglie.
Infornare per 45 minuti a media altezza (forno statico).
Spostare la teglia di una scanalatura in basso e continuare la cottura per 15 minuti.
Fare la prova stecchino. Se uscirà asciutto togliere dal forno. Dopo 15 minuti togliere dalla tortiera e far raffreddare su una gratella.



12 commenti:

  1. Finché è solo (o quasi) l'orgoglio a uscirne ferito... ;)
    Quel morbidissimo mi convince a provarlo!

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    1. E' proprio stata una scoperta. Morbida e buona... la prima coccola del mattino.
      A presto
      Nora

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  2. 'sta torta mi pare una gran figata!!! Complimenti.

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    1. E' nata per caso ma è pure stata replicata nell'arco delle 2 settimane... su richiesta, ovviamente!
      Buona giornata
      Nora

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  3. io in gnere sono una ragazza dolce, paziente..poi mi siedo dietro il volante, e mi trasformo in una specie di camionista.... peccato che nella frazione dove abito, sebbene poco distante da l'aquila, i mezzi passino poco e poco spesso.. quando ancora non avevo la macchina, ed ero costretta a giri immensi per arrivare all'universitá, spesso, immersa nella lettura, mi ritrovavo in posti sconosciuti..e quindi ero costretta a corse infinte per "ritrovare la rotta".
    questa torta è uno spettacolo: sa di primavera! la devo provare presto!

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    1. Ma il meglio di se lo ha dato il Martirio (si vede che è proprio l'altra metà della mela...) che è finito in deposito con tutta la carrozza.
      La torta sa proprio di primavera... ed è già stata bissata!
      A presto omonima
      Nora

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  4. Oh, cielo. Perchè leggendo questo post posso dire solo che il sangue lombardo ha colpito ancora. Nell'ordine: 1)anche io non amo guidare, o meglio non amo parcheggiare; 2)leggo sui mezzi esattamente come te; 3)quando tento di scendere ho sempre tutto aggrovigliato e accatastato attorno che tenta di scendere anche lui, ma per forza di gravità; 4)ho un mal di schiena terrificante dovuto ai pesi che mi porto dietro; 5)quando sento paralare di fiori di sambuco è come se ascoltassi una poesia. Ecco, la pelle di leopardo sul marciapiede me la sono (per ora) risparmiata, spero che non sia stata troppo rovinosa.

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    1. Più che definirla *pelle di leopardo*, che presuppone un che di dignitoso, la definirei *pelle di daino*...
      Resta il fatto che, con l'avanzare dell'età mi accorgo che si trovanno ancora (per fortuna) tanti scout pronti ad aiutar le vecchiette....
      Certo che, se riuscissi a farmi lo sciroppo in casa ... sarebbe più profumato di questo acquistato. Ma chi si accontenta GODE!
      Buona serata (o mattina visto che sono le 1.30)
      Nora

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  5. davvero un bel dolce e complimenti per il blog!

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    1. Grazie Giulia, a volte da un esperimento può uscire un cavallo di battaglia.
      Buona serata.
      Nora

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  6. Elvira, sto rielaborando in chiave dietetica, perchè da quando lo hai pubblicato non ho più pace....la smetti di pubblicare meraviglie golose????? tua
    Greta

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    1. Greta, vogliamo parlare dei TUOI di dolci?
      Lassa sta il dietetico... godiamo che è meglio!
      Nora

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