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lunedì 1 aprile 2013

Una torta con mele e birra allo sciroppo d'acero ... e un inizio settimana di corsa.


Sono in ritardo. Al solito la mattina del lunedì è tremenda: nulla che vada liscio!
Ma è martedì!!! :-/ Sveglia Highlander che poi ti perdi!
Intanto cerco le chiavi dell'ufficio e non le trovo... se non dopo avere rovesciato tutto il contenuto della borsa sul letto.
Rimetto tutto dentro, alla rinfusa, prendo la borsetta, la *borsa appresso* che oggi pesa più del solito e via, fuori di qui.
Attraverso la strada di corsa che sta arrivando l’autobus e mi accorgo solo ora che non ho il Badge e gli occhiali… ma ho la borsa che pesa. Qualcosa mi dice che sarà una giornata tremenda.
Autobus pieni; salgo sul secondo visto che il primo aveva la gente quasi appesa fuori. 
Pieno è un eufemismo non un aggettivo. Mi reggo al sostegno spostando letteralmente un ragazzo che vi si appoggia indolente, non mi risponde perchè il mio sguardo fulminante era eloquente.
Mi manca l'aria! Gocce di sudore *nervoso* mi imperlano la fronte. Se non scenderà qualcuno alla prossima fermata.. scenderò io: non respiro.
La signora cingalese dietro di me si fa faticosamente spazio per scendere: meno male! Ma ancora non respiro.
La mia fermata è dietro l’angolo: dai che ce la posso fare!
Arrivo, scendo, cerco la tessera davanti ai tornelli… nooooo! L’ho lasciata a casa!
Quindi coda all’edicola e finalmente riesco a scendere in banchina… piena.
Due Metropolitane lasciate passare e poi, a spinta, si entra… direzione Sesto FS.
Le orecchie mi fischiano, ho le palpitazioni ma resisto: cerco di pensare ad altro.. e la borsa pesa.
Conciliazione, Cadorna: due ragazze di fianco a me parlano del corso da ostetrica che stanno frequentando spettegolando sulla docente e le sue manie.
Cairoli, Cordusio: di fronte a me una ragazza legge con attenzione un libro, la testa riccioluta coperta dal cappuccio per isolarsi dalla massa e con le cuffiette dell’I-Pod nelle orecchie; come darle torto? In questa baraonda meglio isolarsi.
Seduto di fianco un ragazzo gioca compulsivamente con la tastiera del telefonino. La signora di fianco a lui ha delle occhiaie tremende, quasi peggio delle mie che si intravedono dal vetro del finestrino… sigillato: non respiro!
Ecco che torna l’ansia. Il respiro che manca e la borsa pesa.

*Prossima fermata Duomo… next stop Duomo… apertura porte a destra…*
Finalmente! La massa umana in movimento guadagna l’uscita e la signora con le occhiaie si alza, come risvegliatasi di colpo, ed infila l’uscita.
Mi siedo. Sistemo sulle ginocchia la borsa che pesa.
Sanbabila, Palestro, Porta Venezia: le carrozze si svuotano pian piano e finalmente diventa meno forte la sensazione di soffocare.
Nei sedili di fronte c’è un filippino che parla al telefonino con quella cantilena trillante che è la loro lingua, mette qualche parola di Italiano tra un schiocco e l’altro delle parole.
Lima, Loreto, Pasteur, Rovereto: sempre meno gente che sale e più gente che scende insonnolita. Un signore con tanto di giornale aperto e ventiquattr’ore sulle ginocchia,  sta dormendo con la bocca aperta appoggiato alla parete.
Turro, Gorla, Precotto, VillaSanGiovanni: sono in ritardo ma non guardo l’orologio perché altrimenti il ritardo sembrerà incolmabile e mi torneranno le palpitazioni.
Mi preparo a scendere… Sesto Marelli.
Un viale lunghissimo che prendo di petto, con passo velocissimo con lo sguardo verso quella stella rossa che si intravede sul tetto di una costruzione lontana: gli uffici della mia azienda. Un clacson che suona insistente. Mi volto: una collega che mi chiama per darmi uno strappo fino in azienda. Oggi NON è una giornata sfortunata :-).
Arrivo trafelata con la mia borsa pesante, per scoprire che non è poi così tardi e che il tempo per una fetta di torta (tolta dalla borsa pesante) per cominciare con dolcezza c’è e ci sono pure due nuove colleghe che, ancora spaesate, si presentano.
Il viaggio d’andata è terminato, per il ritorno la borsa sarà leggera…. to be continued….

TORTA DI MELE ALLA BIRRA E SCIROPPO D'ACERO


Ingredienti per 12 persone:

Per la copertura
125 g farina 00
125 g burro
1/2 cucchiaino cannella
250 g zucchero semolato
50 g mandorle pelate

Per la torta
500 g farina e lievito
150 g burro a dadini
250 g zucchero semolato
3 uova medie codice 0
2 piccole mele (io Granny Smith)
100 g zucchero di canna
30 g burro
500 gr di birra Maple Moon (aromatizzata allo sciroppo d'acero)*


Preriscaldare il forno a 180°C.
Pelare e tagliare a tocchetti le mele. Sciogliere il burro  in una padellino anti-aderente. Aggiungere lo zucchero di canna e far caramellare le mele a fuoco alto. Toglierle dal fuoco ancora croccanti e lasciarle raffreddare.
Ungere una teglia dai bordi alti del diametro di 26/28 cm e foderarla di carta da forno.
Preparare la copertura tritando le mandorle con 50 gr. di zuchero semolato preso dal totale.
mescolare la farina, la cannella, il trito di mandorle e lo zucchero rimanente.
Travasare il composto nel bicchiere del frullatore, unire 125 g di burro e frullare per amalgamare.
Lavorare il burro e 250 g di zucchero con uno sbattitore elettrico fino a ottenere una crema chiara.
Incorporare un uomo uovo (gli uomini di solito sono restii a farsi incorporare)  alla volta amalgamando prima di unire il successivo.
Aggiungere la miscela di farina e lievito setacciata, le mele e la birra.

Trasferire il composto nella teglia.
Lavorare la copertura con le mani, sbriciolandola sulla superfiie della torta.
Infornare per 1 ora e 45 minuti circa, finchè uno stecchino inserito nell'impasto rimarrà asciutto.
Fate intiepidire, sfornare e lasciar raffreddare su una gratella.

*
Birra Joseph Holt Maple Moon Ale : è una Ale, ad alta fermentazione, equilibrata e tendente al dolce con una modesta gradazione alcolica (per una Ale) 4.8%












6 commenti:

  1. ecco, dovrei dirmi più spesso che sono fortunata ad abitare così vicina all'ufficio, già solo non dover prendere la metro è un enorme vantaggio!
    Torta splendida, molto molto appetitosa e mobbida!
    baci Elvira!

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    Risposte
    1. Un enorme fortuna, sicuro. Ma ti perdi anche uno zoo che spesso da degli spunti per qualche post.
      Ci sarebbe da scrivere un romanzo cercando di ricostruire quello che sta dietro un personaggio che incontri in metro...
      La torta non è male davvero.. una delle migliori torte di mele che abbia mai mangiato.
      Nora

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  2. Che bella torta: alta, spugnosa, umida, con le mele che spuntano qua e là.
    Dà soddisfazione la sola idea di affondarci dentro con un morso.
    Come sempre bello il tuo racconto!

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    Risposte
    1. Grazie, come sempre, dei tuoi complimenti!
      La torta è veramente una delle torte di mele che danno sapore alle mattine bigie di Milano.
      Rimetttono in pace con il mondo, almeno nello spazio di tempo di mangiarne un boccone...
      ... e tutto il resto è noiaaaaa!!!
      Buonanotte
      Nora

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  3. Risposte
    1. Che fa è la birra, la morbidezza, l'aroma.
      Ciao Silviaaaa!!!
      Nora

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